Lettera a Putin

Carissimi lettori del blog, vi invito a leggere e magari sottoscrivere questa
lettera. Non abbiamo in mano nulla per far sentire la nostra voce. Chissà
se qualcuno leggendola sarà in grado di farla arrivare a destinazione. Ho
solo questo mezzo per far sentire una voce per la pace. Grazie.
Roma, 22 giugno 2022.
Ill.mo Putin,
oggi compio 78 anni e non avrei mai pensato che oggi, 22 giugno 2022 nel
nostro mondo la pace sarebbe stata rotta da una guerra ingiustificabile
per meri motivi di… mi aiuti lei perché io non li ho capiti.
Io nacqui a Pianella (PE) Italia, Abruzzo. Nacqui di notte verso le due, e in
quei giorni l’Italia era invasa dai tedeschi e il mio paese non faceva
eccezione. C’era il coprifuoco e per fortuna che un soldato tedesco
permise a mio padre di chiamare la levatrice per aiutare mia madre a
farmi nascere e quindi scortato da questo soldato fu possibile portare a
casa la dottoressa che mi fece nascere.
Anche nella disumanità della guerra un soldato nemico ebbe la generosità
di commuoversi davanti a una vita che stava per nascere.
Non sa quanto mi faccia male sentire da quattro mesi a questa parte che
ci sono bambini uccisi dalle bombe, e debbo sottolineare, con dispiacere,
le sue bombe!!!
Lei e i suoi compagni di sventura, perché questa sarà per voi una
sventura, ce lo insegna la storia, state mettendo il mondo in subbuglio
non si sa per quali mire egemoniche su un mondo che non chiede se non
di vivere in pace.
Non vengo a chiedere nulla. Se si rifiuta di parlare con i suoi pari come
posso pensare che possa parlare con me!
Ricordo che un suo predecessore, Nikita Kruscev, stava per sconvolgere il
mondo nel 1962 con la crisi di Cuba. Oggi lo ricordiamo perché fu capace
di tornare indietro e il mondo gliene fu grato. Fu lui che rivelò al mondo i
misfatti di Stalin e gli orrori del suo regime.

Qualcuno dei suoi ha cercato di giustificare questa aggressione verso un
popolo sovrano e autonomo citando anche i nostri sbagli. Per me non c’è
nessuna difficoltà ad ammettere che la storia è piena di errori simili a
quello che sta facendo lei… ma nessuno può giustificare i propri errori
facendosi scudo degli errori altrui. Un errore è un errore. E come tale va
condannato. Non esistono errori dei Papi, o degli Imperatori Romani che
possano essere giustificati. Cosa le voglio dire. Le voglio dire che questa
guerra è un madornale ulteriore errore che non è giustificabile con
nessun altro errore da chiunque esso sia stato commesso. Questo
appellarsi agli errori altrui è una forma di immaturità. Significa che ancora
l’umanità è nell’età dell’infanzia quando i bambini non conoscendo altri
modi per giustificarsi dicono che è stato l’altro e che comunque non l’ha
fatto solo lui.
Se l’umanità è ancora a questo livello di immaturità tale da non saper
giustificare le proprie scelte se non facendo ricorso alle scelte sbagliate
degli altri questo mi preoccupa. La pace, bene assoluto di cui l’umanità ha
bisogno per vivere bene e sopravvivere agli errori del passato, allora
sembra solo un sogno. Ma io credo che questo non è solo un sogno.
Oggi, questo bene assoluto, è nelle sue scelte. Non abbia paura di dire
basta alle armi. Non c’è umiliazione per chi riconosce un errore e con quel
riconoscimento ridà vita e speranza a una umanità che ha bisogno di
questi uomini. Lei potrebbe passare alla storia come uno che ha salvato
l’umanità da un disastro infinito, solo perché ha revocato con un ordine
saggio, la fine di questa guerra. A quel punto lei, con le altre persone che
la circondano, riacquisterete la saggezza e potreste farvi paladini per far
cessare gli altri 100 conflitti assurdi che stanno devastando l’umanità.
Passerebbe alla storia come un nuovo Ghandi, un nuovo Mandela e tanti
altri personaggi positivi che hanno nobilitato l’umanità.
Ci pensi su e se mi darà retta diventerà lei un altro faro di saggezza per
tutta l’umanità.
Sono stato educato con le massime evangeliche “ama il prossimo tuo
come te stesso” e “non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri
facessero a te”. Sono duemila anni che nessuno è riuscito a metterle in

pratica alla perfezione. Se ci riuscisse lei la storia lo ricorderà come un
eroe.
Un saluto in attesa di una sua prestissima saggia decisione.
Ercole Ferretti, Roma, Italia.
P.S. Per conoscenza la manderò anche al suo omologo Ucraino Zelensky.
Può conoscermi meglio visitando il mio blog www.ercoleferretti.it

A PROPOSITO DEL PRETE DI SORA, CHE PRIMA USA TEMINI RAZZISTI NEI CONFRONTI DEI MIGRANTI E POI RITRATTA, NELL’AGOSTO 2019.

Ho ritrovato questa lettera (vedi più avanti) e mi pare che devo aggiornarla considerando l’epidemia che ormai ci perseguita da due mesi e più e che non è destinato a finire in tempi brevi.

Consapevole che il virus è un fatto serio non faccio ironia sul virus, ma facendo riferimento al contenuto della lettera vorrei ironizzare, con tutto il rispetto e la vicinanza emotiva per coloro che hanno subito le conseguenze estreme e il conseguente dolore dei loro parenti, su due cose.

La prima. Salvini, a suo tempo, dandosi dei poteri che non gli competono, consacrò l’Italia al Cuore Immacolato di Maria, per far in modo che l’Italia fosse preservata dal male per sua intercessione. Ebbene la Madonna lo ha esaudito!!! Approfittando del delirio di onnipotenza di cui si era infettato con i bagni di folla e i sondaggi favorevoli, la Madonna lo ha preso in parola e ha liberato l’Italia dal flagello Salvini.

La seconda. Il famoso “prima gli italiani”. Anche per quello la Madonna è intervenuta (lo so che è una ironia quasi blasfema, ma pur sempre ironia!) purtroppo pare che il virus abbia infettato “prima gli italiani”! Ognuno è libero magari di riflettere! Il mio scopo è questo. Prima di parlare contare almeno fino a 10! Vale per tutti e soprattutto per chi sa che le parole al vento possono far del male maggiore perché vengono ascoltate da tutti…

E ci aggiungerei anche la “libertà” secondo Mentana.

“Se avessi saputo che Conte avrebbe detto che Salvini e Meloni sono bugiardi non l’avrei messo in onda”.

Tra consensi e critiche dell’opinione pubblica l’Ufficio stampa del consiglio dei Ministri gli ha risposto con queste testuali parole:

<< [Alcuni] sono liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il MES>>.

Risposta di Mentana: <<Noi non censuriamo. Qui c’è libertà assoluta, ma non c’è libertà di qualcuno di dire: ora va in onda quello che voglio io. La libertà è una cosa seria>>.

Mentana dovrebbe dimostrare come è possibile parlare di libertà assoluta, cioè senza condizioni, (cosa metafisicamente impossibile per noi umani), con la condizione che mette lui e cioè “c’è libertà assoluta ma per tutti ma non c’è libertà di qualcuno di dire: ora va in onda quello che voglio io”. La sua è una contraddizione in terminis, talmente palese che non ha bisogno di spiegazioni.

Comunque, a prescindere, il Presidente del Consiglio non ha usato nessun tono arrogante, cioè non ha detto “qui comando io e dico quello che mi pare”  e non lo ha detto né direttamente e né indirettamente, ma ha detto semplicemente che a nessuno, e nemmeno a Salvini  e Meloni, e aggiungo, nemmeno a Mentana, prendendosi la responsabilità delle sue affermazioni, è consentito dire bugie e calunnie (affermazione del presidente storicamente vere, in quanto le affermazioni di Salvini e Meloni e cioè che nella notte era stato firmato un contratto con l’Europa, non corrispondeva a verità e quindi affermazione calunniosa), come fa Mentana a conciliare questa sua “giustificazione” con il concetto di libertà assoluta? Se uno afferma “se avessi saputo, non avrei trasmesso” è di per sé una ammissione di censura, e quindi di limitazione della libertà. Sic et simpliciter. Voce dal sen fuggita… Mentana è un censore? Credo di no, ma in questo caso, si comporta come tale.

Quindi, concludendo, la giustificazione di Mentana è peggio della stessa affermazione. Può capitare di fare una gaffe, ma ripararla con una affermazione peggiore, non mi pare perdonabile a un giornalista che va per la maggiore.

Ed ecco il testo della lettera che mi ha dato lo spunto per quanto scritto sopra.

CARO DON DI SORA,

Ieri i migranti, per te, erano dei ricchi che attraversano il deserto, la prigionia libica e il mare mediterraneo con catenine e d’ore e telefonini di ultima generazione… oggi, peggio del peggior politico, senza far nomi, che abbiamo sul mercato attualmente, fai una ipocrita inversione di marcia! Comprensibile per un politico che potrebbe non avere né dignità e né remore morali, perché, come si dice in maniera superficiale, in politica tutto è ammesso. E con citazione autorevole “il fine giustifica i mezzi”. Ma per un prete di Cristo, che è e rimane sacerdote per sempre proprio perché di istituzione divina, non è accettabile né quello detto ieri e nemmeno quello fatto oggi! [Agosto 2109!]

Non so che teologia hai studiato e nemmeno chi ti ha dato una formazione seminaristica da averti portato a dimenticare le basi fondamentali della tua fede: <<E allora io dirò a quelli della mia sinistra: maledetti e condannati al fuoco eterno perché quando mi avete visto malato non mi avete curato, quando mi avete visto pellegrino non mi avete accolto, prigioniero e non mi avete visitato…>> Sì, perché, per un cristiano, cioè per uno che è stato battezzato, il Vangelo si accetta tutto intero… se non ti piace e non corrisponde alle tue idee, senza paura e ipocrisia lo rifiuti… te ne dissoci. Non c’è niente di male… chi è coerente e quindi non crede che il Vangelo sia degno di fede, lo dichiara apertamente e cambia strada.

Non credo sia il tuo caso. Comunque se hai crisi di coscienza o di identità, prima di parlare risolvi la tua crisi. Nel frattempo, però, devi avere il coraggio di tacere.

Purtroppo è vero quello che dice Salvini: “Tanti preti e suore mi dicono di andare avanti!”

Certo fa più egoismo Salvini che Papa Francesco, il quale si è rivolto a voi per mettere a disposizioni di questi “ricchi” che stanno affrontando rischi economici e pericolo di vita, i vostri conventi e canoniche ormai vuote perché il popolo, al quale il Vangelo dice di non dare scandalo: “Guai a chi scandalizza uno di questi più piccoli! Meglio per lui che si leghi al collo una macina da mulino e si affoghi nel pozzo!” è stato scandalizzato da quelli che la pensano come te!

“Chi mi vuol seguire deve lasciare padre madre e viaggiare in mezzo al mondo per evangelizzare!” questo è scritto.

Comunque non sarò così pessimista nei confronti di nessuno di voi!

La Chiesa di Cristo ha superato tante burrasche. La fede nel messaggio umano del Vangelo che abolisce ogni forma di schiavitù, che predica e pratica l’amore, è il messaggio che ha sfidato il paganesimo, il vassallaggio medievale, e il razionalismo dell’Illuminismo… ci sarà sempre colui che dirà ancora: ”Sulla tua parola Signore getterò le reti… e fu fatta una pesca grande!”

Nel frattempo il popolo di Dio assisterà ai crocifissi e alle madonne ostentate da Salvini e non dormirà sonni tranquilli tra il dilemma se è meglio l’egoismo predicato da Salvini o la maledizione evangelica per coloro che non sono in grado di credere che prima di tutto vengono le “persone”. Quindi rifiutano, o dimenticano, quello che ha determinato la vera grandezza dei valori dell’umanesimo cristiano, quegli stessi valori, cioè, che furono tradotti, ma solo politicamente e in un momento contingente quale fu la Rivoluzione francese, in Uguaglianza, Libertà e Fraternità.

Valori cristiani evangelici accettati e fatti diventare bandiera di atei e anticlericali! Il che è tutto dire… sono valori che si sono mescolati talmente bene con le varie politiche di congiunture varie, e questa ultima ne è un esempio, con valori contenuti anche nella Dichiarazione dei diritti umani dell’Onu! Sono quegli stessi valori che il Vangelo predica da 2000 e più anni e che hanno cambiato la storia anche contro il volere umano che si è sempre opposto al cambiamento!

Pertanto, caro don, non saranno gli egoismi predicati da Salvini e tutti i suoi seguaci, preti e suore comprese, che cambieranno le sorti dell’Italia e dell’Europa, degna compagna e complice di un Salvini che dice “prima gli italiani”.

Qualcuno dimentica che negli anni trenta già un altro aveva ottenuto il consenso delle masse gridando: “I Tedeschi sopra tutti e prima di tutto!” Lo ricordate? Niente di nuovo sotto il sole! Giambattista Vico teorizzò sui corsi e ricorsi storici… non significa che torni il vecchio nazi-fascismo o il vecchio stalinismo… ma ci sarà un nuovo modo di attualizzare gli egoismi e le distruzioni dell’umanità!

La storia non perdona e si realizza senza il contributo diretto dell’uomo. L’Occidente ha schiavizzato e saccheggiato le ricchezze dell’Africa, e chissà se prima o poi i figli e i nipoti dei saccheggiati un giorno non ritorneranno con gli eserciti, Annibale docet, a renderci pan per focaccia!

Solo una parentesi. Anche il problema ecologico ci distruggerà anche se tutti fossero d’accordo nell’impedire la proliferazione di gas e materiali inquinanti!

L’uomo non vuole direttamente la sua distruzione, perché questo si dice a parole, ma con le sue dichiarate buone intenzioni per una visione del mondo diversa, mette le basi per una rivoluzione culturale retroattiva… e poi ci vorranno altre generazioni, che distrutte nei loro valori e nel loro benessere, dovranno ricominciare di nuovo da zero! Questo è il teorema, dimostrato e dimostrabile, del Vico!

A questo una volta pensavano le guerre… oggi le politiche sciagurate che inneggiano a qualcuno che viene per primo, e che ritiene che il problema ecologico è un inutile allarmismo! E purtroppo, devo aggiornarmi, oggi ci sta pensando, chi lo avrebbe mai immaginato, a parte Bill Gates, la pandemia!

Mi vien da ridere quando sento i cosiddetti analisti politici dire che non è vero che ci sarà di nuovo il nazi-fascismo perché le condizioni sono diverse… certo l’ho appena detto citando il Vico! Basta citare ancora il detto “mutatis mutandis” per capire che parliamo di una cosa diversa nella forma ma identica nella sostanza. Checché ne dica l’altro grande giornalista Vespa! La storia è come il mercurio si adatta fino ad occupare tutti gli spazi, anche quelli più piccoli senza che qualcuno possa opporsi! Il teorema di Vico è appunto questo. La storia la scriviamo noi, nostro malgrado!

A meno che… qualcuno non prenda sul serio la faccenda e riesca a farne un progetto politico. Per ora, però, pare che nessuno sia in grado, prima che il peggio avvenga in automatico!

Un suggerimento per i nostri politici, in primis a chi momentaneamente ne è il dominus.

Quanti sono i cosiddetti ”clandestini” che tanto mettono paura a molti italiani? 600.000? 90.000? sono “persone” inesistenti ma che comunque esistono. Allora considerando che non abbiamo contribuito alla loro nascita, crescita, istruzione, e al loro biglietto di viaggio ecc. alle quali cose, invece, lo Stato ha contribuito per ciascuno di noi nati e cresciuti su questo territorio, mi pare. Questo ha avuto ed ha un costo non piccolo, che è sì vero che ce lo siamo pagati noi, ma pur sempre è costato.

Non sarebbe più saggio ed economico mettere in conto questi soldi non spesi per loro e integrarli con politiche non solo assistenziali, che comunque dovrebbe essere il primo passo e per il quale costo ci sono istituzioni non statali come, ad esempio, la Caritas.

Successivamente, quindi, una volta dato loro un riconoscimento, e con una legge europea che lascerebbe loro la possibilità di andare, in maniera regolare, nello stato che loro scelgono, verranno aiutati, umanamente, a inserirsi nel nostro tessuto sociale con la ricerca di un lavoro e di una sistemazione guidata da uno stato efficiente… se  è vero che vuole ridurre gli spechi… investendo su strutture e sovrastrutture che possono conglobare anche l’utilizzo di questi giovani “palestrati”, come dice il nostro ministro, in un progetto di integrazione con lavori socialmente utili e magari dando loro, in modo regolare,  lavori che i nostri giovani non vogliono più fare… insomma con un po’ di inventiva si possono fare tante cose, visto e considerato che le nostre nascite sono meno delle morti! 600 mila persone in più potrebbero essere una risorsa e non una paura! Consideriamo che in questo momento il virus ci sta sottraendo anche parte del nostro welfare con la morte di migliaia di persone anziane.

Allora caro Don, e caro italiano, esci dalla crisi ritirandoti per un po’ in un eremo dove il silenzio ti spaccherà le orecchie, e la coscienza urlerà come l’uragano… e forse alla fine, qualunque sarà la tua soluzione… sarai almeno in pace con te stesso!

Roma, agosto 2019.

Oggi: Roma 17 Aprile 2020.

IL TEMPO ESISTEVA PRIMA DEL BING BANG?

Aggiornamenti sul mio libro “la Bibbia ha ragione”.

Le domande del DU SAUTOY.

(Du Sautoy, Ciò che non possiamo sapere. Avventure ai limiti della conoscenza. Rizzoli. 2016. Pg. 14.)

Ultimamente ho avuto tra le mani un libro interessante che ha stimolato la mia curiosità già dal titolo: Ciò che non possiamo sapere.

Tra le domande due in particolare:

<<Il tempo esisteva prima del Bing Bang?>>
<<Il tempo esiste o emerge come conseguenza di concetti più fondamentali?>>

Riguardo alla prima domanda è un problema che mi sono posto anch’io ma che non ho avuto il coraggio di affrontare per la paura delle conseguenze, ma visto che altri pongono il problema credo sia doveroso dire la mia.

In realtà prima della teoria del Bing Bang il problema non si poneva in quanto la formula della Bibbia era compresa nel concetto di creazione ab aeterno. In pratica il mondo era l’attimo successivo all’esistenza di Dio che per definizione ha la caratteristica dell’eternità e cioè è un Essere senza inizio e senza fine.
Dopo la teoria del Bing Bang, e, se questa teoria fosse vera allora la definizione della creazione compresa nel concetto di eternità non è più valida e dovremmo trovare altre vie logiche.
Infatti:
a. Se si mette in crisi l’eternità di Dio si mette in crisi il concetto stesso di Dio.
b. D’altra parte è inconcepibile, razionalmente, che Dio, che se esiste esiste da sempre, quindi fuori del tempo e dello spazio, a un certo punto “decide” di creare un altro diverso da sé!
Allora di conseguenza
c. Come conciliare questa evidente contraddizione logica?
d. E’ giusto chiedersi se è sbagliata o insufficiente la nostra logica e quindi il concetto stesso di razionalità dell’uomo, o, al contrario, è che il concetto di eternità di Dio va affrontata con altre categorie ancora sconosciute alla mente umana?

L’onestà intellettuale vuole che di fronte a questo interrogativo è doveroso riconoscere che si erge un muro.
D’altronde è anche vero che negare l’esistenza di Dio non risolve il problema in quanto la logica stringente della causa-effetto scricchiola… noi conosciamo l’effetto e cioè l’esistenza dell’universo e dell’uomo, ma, se non risolviamo questo problema del tempo, non possiamo più essere sicuri di conoscere una possibile causa logica!
Restano in piedi tutte le altre ipotesi ad eccezione dell’ipotesi creazione, e, in ogni caso, la teoria delle probabilità improbabili, della casualità, ipotesi che lo stesso Dawkins mette in crisi, (Vedi il mio libro “La Bibbia ha ragione” pg. 62, nota 17-18. Scaricabile da questo stesso blog.), resterà sempre e solo una teoria che non potrà mai coincidere con la certezza della causa che scaturisce da un principio logico anche se indimostrabile.
Ciò che non possiamo escludere, infatti, che ciò che esiste esiste perché c’è stata una causa, ma non potremo mai sapere qual è questa causa dal punto di vista logico!
Ma l’unica causa logica non potrebbe essere che quella dell’ipotesi di un creatore.

Il Du Sautoy dopo la domanda del rapporto tra tempo e Bing Bang, pone l’altra domanda sulla categoria tempo, domanda certamente ancora più intrigante della prima ma di difficile comprensione. Infatti, che significato dare all’ipotesi che il tempo emerge come “conseguenza di concetti più fondamentali?” quali sono questi concetti più fondamentali? Il Du Sautoy non lo spiega. E credo che, tolto lui che lo scrive, per altri, o almeno per me, sia davvero difficile dare un contenuto a questi concetti.
Possiamo sempre chiederci: il tempo può essere una conseguenza di un concetto, di un pensiero, di un’idea? E’ difficile anche solo pensarlo!
La più logica e realistica definizione è quello che dice Kant: il tempo e lo spazio sono categorie a priori.

Il tempo nella Bibbia.

Rifacendomi al mio libro vediamo qual è la concezione del tempo nella Bibbia.

1. Una frase per tutte: <<Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato>>. (Gen. 21, 1-2).
Il tempo che Dio aveva fissato.
Dio parla del tempo non come una entità astratta, ma come una realtà che scorre e alla quale si può dare un punto di riferimento. In questo caso il punto di riferimento è il futuro. Dio ha il potere di stabilire cosa accadrà per suo volere.
Dio, nella Bibbia, comanda il tempo.
Si potrebbe dedurre che nella Bibbia Dio è il Signore del tempo. Questo è in armonia con il fatto che Dio creando il mondo in contemporanea, come un atto intrinseco ed ineluttabile, crea anche il tempo.
Questo concetto che Dio è padrone del tempo e lo usa come Lui crede è espresso anche in Isaia:
<<Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo; [si riferisce alla profezia contro Sennacherib]
da giorni remoti io l’ho progettato.>> (Is. 19, 25).

La Bibbia afferma a più riprese che Dio è il creatore e signore del tempo in quanto è lui che suggerisce ai profeti le cose che dovranno accadere prima che esse accadano.

Infine, nel salmo 90 leggiamo:

<< Signore, tu sei stato per noi un rifugio
di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere
e dici: “Ritornate, figli dell’uomo”.
Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.>> (Salmo 90, 1-4).

Qui si esprime il concetto che il tempo è una realtà per la storia, per l’esistenza del mondo e dell’uomo, ma non per Dio perché lui è Dio da sempre. Dio è eterno in quanto in Lui un giorno o mille anni hanno la stessa durata: Lui è prima del mondo materiale! Magari di un solo attimo infinitesimale (mi rendo conto che detto di Dio questo è un particolare che non ha senso), ma logicamente, per noi umani, non potrebbe che essere così. Oltre non si può andare.

La Bibbia quindi afferma due cose:
1. In Dio non esiste il tempo in quanto l’eternità non ha tempo. E’ stato, è e sarà per sempre. E’ l’eterno presente.
2. Ma Lui ne è Padrone, come è padrone di tutto quello che Lui ha creato.
Se così fosse la Bibbia è intrinsecamente coerente. Dio ha creato l’universo e il tempo non è che una categoria necessaria in quanto è una categoria numerica, quantificabile in: un prima, un adesso e un poi.

Il tempo nella filosofia.

Questo concetto di numero abbinato al tempo lo troviamo in Aristotele. Aristotele rifiuta che il tempo sia una categoria inesistente che sarebbe tale se lo concepissimo come un passato che non esiste più, o un futuro che ancora non esiste, e un presente che è impossibile afferrare in quanto l’attimo che era futuro immediatamente diventa passato. Quindi Aristotele rifiuta la conseguenza di questo ineluttabilità del tempo che sarebbe la sua non esistenza e opta per la teoria che il tempo è moto e quindi è numerabile, cioè la numerazione giustifica la sua esistenza.
Aristotele prosegue dicendo che per fare questa operazione occorre l’esistenza dell’anima, ma è una considerazione ovvia in quanto nessuno potrebbe parlare del tempo se non esistesse qualcuno in grado di numerarlo. Altre cose appartengono all’eternità: esempio che 2+2 fa 4 in quanto sono fuori del tempo, a prescindere dalla sua esistenza. Conclude che comunque il tempo è increato: c’è sempre stato il movimento, e sempre ci sarà, perché non ci può esser tempo senza movimento, e tutti, secondo lui, ammettono che il tempo sia increato. Questo concetto di essere increato potrebbe favorire la logica biblica di una creazione ab aeterno, quindi increato come è l’eternità.

La Bibbia però dice che il tempo viene creato, (In principio Dio creò) anche se in contemporanea con la creazione, e quindi senza la creazione il tempo non avrebbe diritto all’esistenza non servirebbe. Quello che dice Kant invocando la categoria a priori, dice che il tempo ha senso solo nella creazione, cioè senza questa categoria non ci sarebbe la creazione e il mondo creato non sarebbe interpretabile.
L’eternità, come abbiamo detto, non ha bisogno del tempo, neanche se fosse conseguenza del moto e quindi della possibilità di numerarlo.

A questo punto bisognerà rispondere alla prima domanda del Du Sautoy: esisteva il tempo prima del big bang?

La domanda è intrigante.

Partiamo da un’altra definizione di tempo, anzi più che definizione un concetto del tempo, quello di Kant.
Kant dice che il tempo, insieme allo spazio, è una categoria “a priori”, cioè è una categoria senza la quale non si può avviare il processo della creazione e la conseguenza della conoscenza. E’ la conditio sine qua non per avviare quei processi. La conoscenza è il processo mentale con cui l’uomo attraverso i cinque sensi si orienta nella complessità del mondo esterno. E il mondo esterno gli appare subito come una sequenza temporale espressa principalmente nell’alternarsi del giorno e della notte, ad esempio.

Tornando alla Bibbia dalla quale si può dedurre che il tempo è in contemporanea con la stessa creazione, e quindi è l’elemento che dà alla creazione la possibilità di avviare il suo processo immediatamente consequenziale alla creazione e cioè il processo della conoscenza e dell’evoluzione che la Bibbia presuppone, intrinsecamente, con le varie fasi della creazione stessa, contenuta nella sequenza dei sette giorni.

Ma il muro che si erge davanti a qualsiasi ipotesi è la risposta alla domanda del De Sautoy del tempo prima del big bang: se Dio è eterno, come è possibile che ad un certo punto del tempo decide di dare origine a qualcosa che è altro da sé, e cioè la materia?
Sarebbe una enorme contraddizione. Equivarrebbe ad ammettere che Dio, anche lui, vive nel tempo.
Quindi la domanda se il tempo esisteva prima del big bang è una domanda la cui risposta, se avesse degli appigli logici, potrebbe permetterci di abbattere questo muro.

Infatti se il big bang fosse veramente l’origine dell’universo, e di conseguenza la risposta dovrebbe essere no, perchè il tempo non poteva esistere per il semplice fattoil big bang è databile e quindi ha un punto temporale nella storia, e quindi nel tempo, e cioè circa 15 miliardi di anni fa dovrebbe coincirede con l’inizio del tempo stesso, ma questo ci porrebbe davanti alla contraddizione contenuta nel concetto di eternità… Dio non sarebbe eterno e a quel punto non avrebbe senso la sua esistenza e non potrebbe essere lui la causa ultima dell’esistenza.

Se, invece, provassimo a rispondere , il tempo esisteva, questa ipotesi ci aprirebbe la possibilità di un’altra visione del mondo e potrebbe dare consistenza all’ipotesi della creazione ab aeterno.
In altre parole poiché in Dio non c’è la categoria tempo, non è pensabile che Dio a un certo punto decide di creare qualcosa di altro da sé e cioè la materia.
Un Dio non eterno, però, non potrebbe essere Dio, per definizione.

Allora non ci resta che analizzare l’ipotesi che il tempo doveva esistere prima del big bang perché il big bang non è che una tappa della creazione. Cioè l’esplosione avviene 15 miliardi di anni fa, ma 15 miliardi di anni fa è il momento nel quale si verifica il fenomeno dell’esplosione, in realtà quella energia esisteva già in contemporanea all’esistenza di Dio, quindi il tempo esisteva già e il big bang non è che una tappa successiva della creazione e quindi farebbe parte del fenomeno evolutivo.

A questo punto potrebbe apparire logico il concetto della Bibbia che ci descrive Dio come Signore del tempo.
La conseguenza sarebbe che l’universo coincide con l’eternità e che esso è destinato ad essere senza fine ma con l’aggiunta logica della categoria tempo che ci permette di descriverne le tappe evolutive che garantisce sia la trasformazione che la conservazione.
Il principio che nulla si crea nulla si distrugge potrebbe confermare questa ipotesi.

Il passo successivo è che l’ipotesi che il tempo esisteva, si rapporta e armonizza perfettamente con il fenomeno big bang, e con tutte le altre scoperte scientifiche dal principio di gravità di Newton, alla teoria della relatività di Einstein, fino alle ultime scoperte sul bosone di Higgs, e altre uleriori scoperte che ci faranno conoscere megio i fenomeni avvenuti nello scorrere del tempo e rese possibili dalla contemporanea “creazione” della categoria tempo.

La conclusione, dal mio punto di vista, è che è possibile dare una risposta alla domanda del Du Sautoy. Il tempo esisteva in quanto il big bang, qualora diventasse una categoria scientifica, è compresa nel fenomeno evolutivo della creazione.

due bellissime notizie!

Voglio rendere partecipi i miei lettori di due bellissime notizie!

La Prima,

Premo Nazionale Leandro Polverini 2016

Con il mio libro di poesie “Solca la nave….”

solca-la-nave

ho vinto il secondo premio nella sezione poesia esistenziale nel concorso Premio Nazionale 2016 poesia edita Leandro Polverini con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura della Città di Anzio (RM).

Questa estate dopo la pubblicazione di questo libro con www.ilmiolibro.it gli organizzatori dopo aver visionato il sito e lette le lusinghiere recensioni fatte al medesimo mi hanno invitato a partecipare al Concorso indetto dal Premio Leandro Polverini di Lavinio (Roma).

Il 25 ottobre 2016 ho ricevuto la comunicazione dell’assegnazione del premio con la seguente motivazione:

<<Una poetica che sfida abitudini lessicali, inventa nuovi linguaggi, contiene musicalità inusuali quindi da leggere con l’impegno richiesto per risalire un sentiero di montagna quando, insoddisfatti del presente, cerchiamo un diverso punto di osservazione, una vista più ampia e insieme più profonda. La versificazione del poeta romano [In realtà sono nato in Abruzzo e precisamente a Pianella prov. di Pescara] è impastata di riferimenti, allusioni, citazioni e metafore, tutte annodate insieme, scavando nei misteri esistenziali e interrogando davanti all’indecifrabile significato della realtà ontologica. Il paesaggio, l’ambiente, vengono felicemente contenuti tra diagonali espressioniste.>> Il presidente della giuria Tito Cauchi.

Le recensioni fatte sul sito www.ilmiolibro.it, una a firma di Antonello Bellanca datato 7 luglio 2016 e l’altra a firma di Luana Bottacin dell’8 luglio 2016 recitano:

Pensieri rimati su base esistenziale

di Antonello Bellanca 07 luglio 2016

Solca la nave è il tentativo di ritrovare se stesso nel confronto con l’altro. Se l’amore è la modalità con cui ci si può riconoscere, la dedizione e preghiera sono il mezzo privilegiato per ritrovarsi. La lettura invita ad un percorso che appare autobiografico, dal tempo dell’adolescenza sino a quello solcato dalla scia della nave” vita”, un solco flebile e destinato a dissolversi ma non per questo non pieno di sensazioni e ricordi. Lo sguardo è orientato al passato ma ben consapevole che esiste un presente tale da desiderare di poterlo fissare a futura memoria: è solo nel presente che è possibile amare. Tuttavia permane l’oscillazione tra la rassegnazione e la volontà di un cambiamento auspicabile e desiderato, una “lieve mano” che riesce a debellare le paure dei “remoti sogni”. L’autore espone pensieri rimati su base esistenziale, discreti e mai invasivi, quasi un invito ad accogliere la propria interiorità e il dono –nonché privilegio – di esserne partecipi. Antonello Bellanca

e la seguente a firma di di Luana Bottacin 08 luglio 2016

Ciò che si intravede all’orizzonte dell’anima

Il poeta Ercole Ferretti affronta, come una nave in mare aperto, tutto ciò che nel cuore e nell’animo di un essere sensibile può provocare emozioni; ogni rima è preceduta da un’immagine fotografica o da un disegno, che anticipa ed illustra i temi presentati nella poesia.

Da tutto quello che caratterizza l’insieme dell’opera, ho individuato tre “blocchi”, ovvero tre fasi distinte che mostrano le seguenti tematiche: il primo, dove ci si accosta con uno spirito di gioia e serenità interiore, laddove si parla di Dio e del Creato…si rievoca la parabola della vita di Gesù, in un sentimento di commozione ma anche di speranza per la vita che verrà. Si osservano i fenomeni naturali, sia con quello sguardo stupito che sempre assume chi ammira un paesaggio o una forma di vita; sia con quel tono di mestizia, a volte di dolore, per cui si considera che il tempo è in se stesso effimero.

Nel secondo, i temi della vita, della morte e dell’amore si ripetono e si alternano nella loro duplice essenza: quella positiva e speranzosa, che ci fa continuare a portare avanti i nostri fardelli di dolore e sofferenza; e quella più cupa e negativa, che di fronte ai mali del mondo, di fronte all’indifferenza, a tutto il rincorrere effimero dei piaceri terreni, ci fa perdere il senso dell’eterno, così come la bellezza delle piccole cose, dei doni della natura, dei sorrisi di un bambino, perfino del ricordo del Natale.Testimone a tutto tondo della realtà che lo circonda, Ercole esplora e si incammina sui sentieri dell’anima e dello spirito, si interroga sul senso profondo della vita e delle azioni dell’uomo.

Nel terzo, l’amore esplorato ed inseguito, osservato e dimenticato, goduto e rimpianto: in questa ultima parte, L’autore si sofferma ad analizzare tutte le sensazioni prodotte da questo straordinario sentimento, con la felicità trasmessa da uno sguardo o da una carezza; con lo stupore manifestato da un sorriso o dal tocco dei capelli; con la tristezza per la brevità di quell’attimo appena sfiorato; con il dolore per non aver saputo cogliere anche quel breve contatto.

Di aria e materia, di poesia e struggente verità: questo è il mondo di Ercole, rimatore della Vita.

Il libro è acquistabile sul sito www.ilmiolibro.it digitando il titolo Solca la nave… nella sezione poesia. Oppure contattando via mail l’autore.

La seconda è la

Pubblicazione cartacea del mio libro “Al mare d’inverno”

Per la Casa Editrice Booksprint di Vito Pacelli ha visto la luce il mio libro “Al mare d’inverno”, romanzo. La copertina è quella che vedete qui di seguito.

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Il romanzo racconta di un amore romantico tra Paolo, sacerdote e Flamina suora. Un tema sempre attuale che viene affrontato con molta delicatezza e sensibilità psicologica sia nell’emozione amore che nell’emozione gelosia, entrambe le emozioni vissute nella conflittualità tra la fedeltà a un voto e l’impeto di un desiderio umano e passionale.

Così scrive chi ha avuto il testo in fase di stampa:<<E’ un testo molto interessante. L’amore tra un prete e una suora è un tabù ancor oggi, come se preti e suore non fossero fatti di carne ed ossa come tutti noi, come se non potessero innamorarsi e desiderare qualcun altro accanto a loro. Questo testo rende bene l’idea dell’amore che, in quanto sentimento impossibile da controllare, esplode nel petto quando meno ce lo si aspetta. Inoltre un altro contenuto importante è veicolato da questo testo: tanti sono i sacerdoti che hanno intrapreso il seminario per la voglia di studiare – mentre magari le condizioni economiche familiari scarse avrebbero pregiudicato un’eventuale istruzione. La gelosia, poi, è descritta in modo magistrale: la malattia d’amore di Paolo, diviso tra la voglia di raccontare a Flaminia cosa prova e l’impegno ecclesiastico, arriva a livelli alti… non mangia, non parla, non dorme, il suo fisico cede, mentre il desiderio, forte e logorante, lo mangia vivo. Il lieto fine, poi, ci mette di buon umore. Consiglierei questo libro a tutti coloro i quali, vogliosi d’amore, vogliono leggere un amore destinato a spegnersi che invece si erge, più alto delle montagne. I protagonisti, forti di un coraggio irrefrenabile, riescono a trovare il modo per essere felici insieme. E’ un testo di speranza, di gioia, di tormento, finito in bellezza. Tutte le tappe dell’amore sono descritte in modo sublime, e questo fa precipitare ognuno di noi nella spirale dei ricordi perché nella gelosia di Paolo è possibile rispecchiarsi, così come nella gioia di un ti amo ricevuto.>>

Il libro è acquistabile presso l’editore sul sito www.booksprint.it o tramite l’autore contattandolo via mail.

A tutti i navigatori auguro una buona lettura con questi miei due libri!

A MARGINE DELLA FIGURA PATERNA IN TERESA D’AVILA

Approfitto dell’articolo del Rev. P.Generale dell’Ordine fondato da S. Teresa, il Carmelo riformato o Carmelitani Scalzi, per arricchire il mio blog.
A MARGINE DELL’ARTICOLO DI P. SAVERIO CANNISTRA’:
“La paternità secondo Teresa di Gesù.”
Non può che far piacere leggere che è venuto il momento di occuparsi del tema della paternità in S. Teresa d’Ávila…leggi tutto l’articolo.

Nuovo libro di poesie

Informo i navigatori del mio blog che ho pubblicato in questi giorni un altro libro sempre con www.ilmiolibro.it dal titolo “Solca la nave…” – Poesie.

Questa è una raccolta di poesie scritte dall’autore nei decenni tra gli anni ’70 e ’90. Sono poesie per la maggior parte che trattano il tema dell’amore, ma anche altri temi come la politica, la religione, il sociale, l’ironia… Ogni poesia ha una illustrazione a colori che non lascia mai il lettore solo con la pagina scritta, ma ne attrae l’attenzione e facilita la concentrazione necessaria per una lettura piacevole.

Informazione del libro

Edizione : 1a

Anno pubblicazione : 2016

Formato : 14,5 x 22

Foliazione : 104 pagine

Copertina : morbida

Stampa : colore

Prezzo, 12,50.

E’ possibile acquistarlo entrando sul sito www.ilmiolibro.it scrivendo in “cerca” o il mio nome o il titolo del libro e ordinare le copie che si desiderano.

Pubblicato in News

NUOVA USCITA EDITORIALE “La Bibbia ha ragione”

Presentazione di “LA BIBBIA HA RAGIONE”

UN SAGGIO TRA RELIGIONE SCIENZA E PSICOLOGIA – CONTIENE UNA RICERCA SULLA CREAZIONE COME E’ DESCRITTA DALLA BIBBIA CONFRONTATA CON LE SCIENZE ANTROPOLOGICHE, NATURALI E PSICOLOGICHE. VUOLE RISPONDERE ALLA DOMANDA TRA BIBBIA E RAGIONE E’ POSSIBILE TROVARE UNA SINTESI?

E’ il nuovo libro pubblicato dal Prof. Ercole Ferretti. E’ un libro che cerca di rispondere alla domanda: la Bibbia ha ragione e la scienza idem, è possibile trovare una sintesi tra queste due verità o l’una esclude l’altra? Il lettore potrà decidere alla fine della lettura se optare per l’una o per l’altra, oppure se è veramente possibile arrivare a una sintesi!

Il libro si può acquistare sul sito www.ilmiolibro.it cercando o il nome e cognome dell’autore o il titolo del libro. Il prezzo è di €  9.

Buona lettura!

Informazione del libro

Edizione : 2a

Anno pubblicazione : 2016

Formato : 15×23

Foliazione : 120 pagine

Copertina : morbida

Stampa : bn

Il nuovo libro del Prof. Ercole Ferretti “Il Fenomeno Mistico in Teresa d’Ávila”

Il Prof. Ercole Ferretti, titolare  del presente blog ha pubblicato un saggio di psicologia sul misticismo.

Chi fosse interessato all’acquisto del libro

IL FENOMENO MISTICO in TERESA D’ÁVILA

può rivolgersi direttamente all’autore

via e-mail: ferrettierc@gmail.com

il prezzo della seconda edizione

è di € 15.

Il Fenomeno Mistico in Teresa d’Ávila è il nuovo libro scritto e pubblicato da Ercole Ferretti. E’ un saggio sulla psicologia del misticismo che ha come punto di riferimento la figura mistica più famosa del cattolicesimo, di cui nel 2015 è stato celebrato  il V centenario dalla nascita, che l’autore affronta con un nuovo e originale approccio.

 

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